domenica 21 maggio 2023

Balle da bere, filmagia e maialin

Un roseo maialin incinghialito,
salendo da Gargozzi, s’è perduto
e appena giunge al Vicolo fiorito,
un cittadin lo vede e grida: «Aiuto!»
Il maialin fa sgrunf tutto ‘mpaurito,
e l’uomo piglia un legno biforcuto!
Il poveretto tira su le spalle,
com’un baccello, pronto pe’ toccalle!

Il cittadin gli fa: «Ritorna a valle!
Il Vicolo è un passeggio da signori;
le bestie devon stare nelle stalle
oppure in bosco, insieme a’ cacciatori!»
Il maialin, udendo queste balle,
non può più stare zitto e dà di fuori:
«Vuoi darmi a bere che ami il tuo giardino
e ‘ntanto tu ci scarichi il bottino!

Pocanzi ho visto un posto, qui vicino,
dove c’è un gran disegno divertente!
La chiocciola, la volpe, il porcospino,
l’uccello, la lucertola, il serpente!
Ormai lo capirebbe anch’un suino;
in questa terra, ogni essere vivente,
a parte qualche caso eccezionale,
di fronte alla natura, conta uguale!»

Ciò detto, il cittadin ci resta male,
un po’ per la figura da villano
e poi ché non credeva che un maiale
potesse chiacchierar com’un cristiano!
E da quel dì, si dice che quel tale
va raccontando a tutti il fatto strano
così, su quel che pare una magia,
ci scriveranno un film e una poesia!

giovedì 18 maggio 2023

I prossimi cinquanta

In questo giovedì diciotto maggio,
non pare ver, ma faccio cinquant’anni!
Dovrei, a questo punto del mio viaggio,
fare il bilancio di successi e danni
ma non vorrei sembrar un vecchio saggio,
rimango volentieri ne’ mi’ panni
e visto che di fantasia n’ho tanta,
immagino i miei prossimi cinquanta!

Se mi protegge Eurosia, quella santa,
ho da pensare a tante associazioni!
Al vicolo avrò cura d’ogni pianta
e mi farò le canne su’ ciglioni!
Coi musici alle feste, poi, si canta
finché ci sarà fiato nei polmoni
e per serbare corpo e mente sana,
farò duecento vasche a settimana!

Io mangio tutti i giorni una banana
però, da lunedì, mi metto sotto,
comincerò una dieta molto strana:
Bistecca sulla brace e lampredotto,
il cinque e cinque con la melanzana,
la pizza, il sushi crudo e quello cotto!
Onnivoro, mi fece la mi’ mamma,
sinceramente, non ne faccio un dramma!

Del nome mio, curioso è l’anagramma:
«Guardini Alessio» è «Lui a sognarsi Edi»!
Arde d’amor, perciò, la nostra fiamma
e girelliamo il mondo, senza eredi!
Tant’altre mete sono già in programma
in volo, in treno, in auto, in bici, a piedi;
faremo la Francigena in cammino
per Roma, con partenza da Torino!

Ne’ prossimi cinquanta, il mio destino
magnifico, sarà di far lo zio;
ho da insegnare al primo nipotino
quel po’ di genio che mi diede iddio;
sarà come restar sempre bambino,
che, in fondo, è sempre stato il mio desìo;
potessi, ogni domenica farei
di scacchi e di subbuteo, tre tornei!

Ma ci ho da lavorar co’ soci miei;
rilievi, compravendite e progetti,
faccende di clienti un po’ babbei,
confini da segnar con i picchetti!
Poi verrà il giorno, ma un ci spererei,
andrò in pensione, sempre che mi spetti;
magari, allor, sarò ricco sfondato
e comprerò la Rocca a San Miniato!

Della Consulta lascerò il mandato,
ormai di ruoli inutili son stanco;
a Sindaco, sarei un bel candidato,
almeno qualche cosa forse impanco!
Ma, per fortuna, non sarò votato,
ragion per cui non ho un capello bianco,
perché da certe beghe, resto fuori
e poi, non so distinguere i colori!

Accoglierò turisti e viaggiatori,
d’incasinarmi, troverò il sistema,
diventerò famoso tra gli attori
e scriverò in ottave il mio poema,
farò le buone azioni e grandi errori,
cagionerò e risolverò il problema
o forse andrà a finir che m’accontento
di star sereno e… qualche cosa ‘nvento!