lunedì 3 ottobre 2022

Dal parcheggio del Bastione

Dal parcheggio del Bastione,
affacciato a quel balcone,
guarda verso settentrione
nella valle del Cencione,
nasce un Rio su quel burrone
che giù scorre in direzione
dell’omonima frazione
di Collodi ispirazione!

Il simpatico burlone
che inventò questa canzone,
risalendo dal vallone
lungo il rio com’un salmone,
giunge su per l’occasione
d’un evento in promozione
ma per sua maledizione
guasto è il mezzo d’ascensione!

Il problema non si pone,
proprio accanto c’è un portone
che conduce nell’androne
privo d’illuminazione,
per la scala fa attenzione
alle cacche di piccione,
giunge in cima col fiatone
e nel cuore un’emozione!

Ma si muta in delusione
nel veder tante persone
come vecchi da pensione
stanchi, tristi, col magone,
a scagliar maledizione
sdegno, rabbia, indignazione
contro la popolazione
dal Grifoni al Canapone!

venerdì 30 settembre 2022

Eurosia

Un po' di mesi fa s'aprì il sipario
e risuonò la danza dei bastoni
sul palco sotto un cielo straordinario
e il pubblico delle grandi occasioni;
la musica stupenda di Don Mario,
scandiva il tempo Stefano Agnoloni
e, giunto sopra il palco lusinghiero,
a Don Francesco non pareva vero!

Or ecco Valentine ch'è tutto nero,
vede Pamela bella e sì piacente,
d'offrirla per Cristina fa un pensiero
ma Radio Lady no, non acconsente!
Francesco vuol risolvere il mistero
e già che fortunato lui si sente,
nel sogno, che da Eurosia gli fu indotto,
si fece dar tre numeri del lotto!

Ma Enrico lo minaccia "fatti sotto!"
e poiché il gobbo ormai s'è fulminato,
posa la scimitarra e dà un cazzotto
mentre Rodolfo balla scatenato;
afferra Giulia e fa passar da sotto
poi Barbara rigira un po' per lato
ma, di corona, ha da scontar la pena,
saluta e si rivede per la cena!

Siam giunti a conclusione, picchia e mena,
che Stefano Torriti benedice
ma più di tutti comandò la scena
Andrea, regista e sogno di ogni attrice;
La Scala di Milano tutta piena
promise e noi crediamo a quel che dice,
non come al cantastorie in groppa al mulo
che in rima piglia tutti per il cuore!

venerdì 2 settembre 2022

I galletti di Vilanova

Si sa che nella lingua catalana
si piglian le "salide" per "sortide"
e, specie per chi vien dalla Toscana
si pensa sempre a quello che fa ride!
Perciò ad un palio o festa paesana
noi subito pensammo alché si vide
un bel murale presso Vilanova
che d'una sagra ci parea la prova!

Così la scritta che colà si trova
noi s'è tradotta in "Palio dei galletti"
e già s'immaginava creste e uova
e tanti "ninos" dietro coi carretti!
Ma a un certo punto, il dubbio che ci cova, 
a riguardare meglio ci ha costretti;
non c'erano animali con i becchi
ché "led galledes" son sol dei secchi!

Scopriamo, dai tascabili apparecchi,
d'avvenimenti storici avvenuti;
memorie care forse a tanti vecchi
che pei diritti qua si son battuti
e mica i rumorosi battibecchi
di fantasiosa gara di pennuti!
E questa è la lezion che copio e incollo:
Tra leggere e tradurre... corre un pollo!



sabato 26 marzo 2022

Insieme

1.
Ricordo, quand’avevo quindici anni,
vicino a casa mia, quella fanciulla
della mia stessa età ma, non v’inganni,
rispetto a lei, parea ch’io fossi in culla!
dello scacchista, allor, vestivo i panni
e, dell’amor, non ci capivo nulla;
un dì la salutai e quella tizia
sorrise, così nacque un’amicizia!

2.
Passammo pomeriggi di letizia,
io le insegnai a muover torri e alfieri;
per imparare, mi parea propizia
ma forse aveva in mente altri pensieri!
Sovente mi guardava con malizia
e un dì mi rivelò, senza misteri:
«Sento che c’è qualcosa che mi preme
perciò, ti dico, ci si mette insieme?»

3.
A ripensarci, il cuore ancor mi freme;
la faccia mia si fece tutta rossa 
poi, come chi pericolo non teme,
risposi: «Certo… Credo che si possa…»
Restammo a lungo con le facce sceme
infin le dissi: «Tocca a te la mossa!»
Mi diede allora un bacio sulla gota
ed io rimasi lì, come un idiota!

4.
Ne’ dì seguenti la vicenda nota,
quei pomeriggi, mi sentivo strano;
lei che parea volare ad alta quota
ed io, come un pedone, andavo piano!
Un giorno disse: «Siamo nella mota!
Ci ha visto mamma, mano nella mano…
Perciò dovrai andare al suo cospetto
e rivelare ciò che tu mi hai detto!

5.
Innanzi alla sua madre, fui costretto,
me lo ricordo come fosse adesso,
lei che mi guarda bieca, io che balbetto
e il sentimento, infine, le confesso!
Ma lei non parve cogliere il concetto
e disse: «Con mia figlia ti sei messo?
Sono contenta che non siate fiacchi
e stiate insieme per giocare a scacchi!»

6.
Io, che temevo ben più gravi attacchi,
m’illusi di riuscire vincitore
ma la fanciulla morse, come i biacchi,
e sul mio viso ritornò il rossore:
«Fatti coraggio – disse – vuota i sacchi!
E di’ che m’hai giurato tanto amore!»
Imbarazzato, ormai, di fronte al fatto,
capii d’aver subìto scacco matto!

7.
Fortuna che la madre aveva tatto
e ci sorprese con la sua lezione:
«Cos’è per voi l’amor, concreto o astratto?
Sapreste darne giusta spiegazione?»
Io, che non ero, a scuola, mai distratto,
ci feci la figura del secchione:
«L’amor, di certo, non si può toccare,
è quindi astratto, si può sol sognare!»

8.
Risolto quel problema elementare,
la bimba ci restò come un’allocca
persuasa dagli eventi a rinunciare
a ciò che, giocoforza, non si tocca!
Infine, io potetti ritornare
nel regno dove vive un Re che arrocca
pensando a quella casa, là, vicina
dove si mise insieme alla Regina!