sabato 26 marzo 2022

Insieme

1.
Ricordo, quand’avevo quindici anni,
vicino a casa mia, quella fanciulla
della mia stessa età ma, non v’inganni,
rispetto a lei, parea ch’io fossi in culla!
dello scacchista, allor, vestivo i panni
e, dell’amor, non ci capivo nulla;
un dì la salutai e quella tizia
sorrise, così nacque un’amicizia!

2.
Passammo pomeriggi di letizia,
io le insegnai a muover torri e alfieri;
per imparare, mi parea propizia
ma forse aveva in mente altri pensieri!
Sovente mi guardava con malizia
e un dì mi rivelò, senza misteri:
«Sento che c’è qualcosa che mi preme
perciò, ti dico, ci si mette insieme?»

3.
A ripensarci, il cuore ancor mi freme;
la faccia mia si fece tutta rossa 
poi, come chi pericolo non teme,
risposi: «Certo… Credo che si possa…»
Restammo a lungo con le facce sceme
infin le dissi: «Tocca a te la mossa!»
Mi diede allora un bacio sulla gota
ed io rimasi lì, come un idiota!

4.
Ne’ dì seguenti la vicenda nota,
quei pomeriggi, mi sentivo strano;
lei che parea volare ad alta quota
ed io, come un pedone, andavo piano!
Un giorno disse: «Siamo nella mota!
Ci ha visto mamma, mano nella mano…
Perciò dovrai andare al suo cospetto
e rivelare ciò che tu mi hai detto!

5.
Innanzi alla sua madre, fui costretto,
me lo ricordo come fosse adesso,
lei che mi guarda bieca, io che balbetto
e il sentimento, infine, le confesso!
Ma lei non parve cogliere il concetto
e disse: «Con mia figlia ti sei messo?
Sono contenta che non siate fiacchi
e stiate insieme per giocare a scacchi!»

6.
Io, che temevo ben più gravi attacchi,
m’illusi di riuscire vincitore
ma la fanciulla morse, come i biacchi,
e sul mio viso ritornò il rossore:
«Fatti coraggio – disse – vuota i sacchi!
E di’ che m’hai giurato tanto amore!»
Imbarazzato, ormai, di fronte al fatto,
capii d’aver subìto scacco matto!

7.
Fortuna che la madre aveva tatto
e ci sorprese con la sua lezione:
«Cos’è per voi l’amor, concreto o astratto?
Sapreste darne giusta spiegazione?»
Io, che non ero, a scuola, mai distratto,
ci feci la figura del secchione:
«L’amor, di certo, non si può toccare,
è quindi astratto, si può sol sognare!»

8.
Risolto quel problema elementare,
la bimba ci restò come un’allocca
persuasa dagli eventi a rinunciare
a ciò che, giocoforza, non si tocca!
Infine, io potetti ritornare
nel regno dove vive un Re che arrocca
pensando a quella casa, là, vicina
dove si mise insieme alla Regina!

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