giovedì 16 gennaio 2014

Il netturbino

Nell’albeggiar incerto del mattino,
alla tua porta giunge, un po’ assonnato;
e tal com’ha già fatto al tuo vicino,
raccoglie quel che tu hai rifiutato
e certo si compiace, il netturbino,
nel constatar che l’hai differenziato
ché pria di proseguire il lungo viaggio
si finge nel pensier com’un miraggio.

Dimenticandosi lo scarso ingaggio,
un altro ufficio proprio adesso inizia:
con un prodigio aziona il riciclaggio
per dare nuova vita all'immondizia!
Poi bussa alla tua porta e con coraggio
vorrebbe dar l’original notizia
ma si ridesta. È lì, sul camioncino;
sorride e s’allontana, il netturbino.


1 commento:

  1. Non lo nomare così il povero tapino
    Or che tutto è digitale non più analogico
    il nostro caro amico netturbino
    ha la qualifica d’ operatore ecologico
    lasciata la ramazza per un furgoncino
    indubbiamente è ancor più biologico
    e a parte la qualifica e l’ingaggio
    di certo sfoggia un più nobile lignaggio.

    Me lo ricorda bene il poverino
    Quando con la scopa da mane a sera
    Gli dava giù, d’olio di gomito e di lino
    Per ripulire la piazza e la balera
    Ora non sgobba più a capo chino
    Ma sfreccia via con la bidoniera
    Che ha ripulito tutti del villaggio
    Per portare il concio al compostaggio.

    Un tempo tutta quella porcheria
    Dava da mangià alla tarponèria!

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