venerdì 10 gennaio 2020

Rubamazzo

Ricordo il lieto, giovanil sollazzo
in quelle carte di toscano fregio;
figure amiche: donna, gobbo e regio
pronte a giocar, con nonna, a rubamazzo.
 
Mi vedo allora, candido ragazzo,
gustare, divertito, il privilegio
d’accaparrarmi roba altrui con spregio
e non patir, del furto, l’imbarazzo.
 
Or mi rivedo, smaliziato adulto,
figura spoglia, cupa, d’un riquadro
ove rubar per gioco, mòve insulto.
 
Chissà se un dì, del tempo mio leggiadro,
bramoso il cuor d’un ultimo sussulto,
rinascerò, felicemente, ladro.

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