domenica 23 marzo 2014

Vicoletto carbonaio

Vicoletto carbonaio
che, abbracciando le mie mura
rechi al popolo operaio
la natura.

Per il volgo contadino
sei l’accesso al giorno gaio,
mio prezioso vicolino
carbonaio.

Dell’agreste tuo sapere,
vicoletto contadino,
fatti adesso consigliere
del cammino.

Brama sole, mira lungi!
Come fior delle riviere,
balconcin ti scopri e fungi
belvedere.

Già mostrasti spessi unghioli,
altri graffi scordi e aggiungi;
la Signora dei giaggioli
più non pungi.

Lei ti cura ancora e bada
d’educare i tuoi figlioli,
carbonari sulla strada
dei giaggioli.

Se l’oblio d’un sogno amaro
ti celasse ancor tra i rovi,
lascerai che un carbonaio
ti ritrovi?

1 commento:

  1. Io t’ ammiro da ben lungi
    Vicoletto che all’ arrocco
    Serpeggiando presto giungi
    Ora rinato

    E ripenso ai tuoi destini
    Alla feroce impresa
    Di tante corna e tanti lumicini
    E lo smacco

    Non voglio rimembrar l’attacco
    Dei popoli d’ Empoli e Brusciana
    Del Capitan e del tuo sacco
    Passato.

    Ora che il sol risplende gaio
    Vengo da te a camminar
    Sulle tue orme, vicolo carbonaio
    Estasiato.

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