lunedì 8 luglio 2013

Il melo

1.
Nello sperar che sia di vostro gusto,
narro una storia colta nei frutteti;
sul ramo d’un bel melo, il più robusto,
son tre bambini a cavalcioni e lieti,
c’è Gino che propone a Piero e Augusto
di costruir, pei giochi lor segreti,
una casetta al ramo imbullettata
dove passare, insieme, la nottata.

2.
Udita la proposta ed approvata,
ecco che Piero invita alla prudenza:
“Nessuna impresa” dice “va iniziata
senza l’avallo della Presidenza!”
A Gino e Augusto par cosa sensata
la votazione e, vista tanta urgenza,
ciascun prende un foglietto e un lapissino
per affidar, dell’opera, il destino.

3.
Ma Piero, furbo assai seppur bambino,
ha brama di pigliarsi il privilegio
e invita Augusto a scriver sul foglino:
“Io voglio che sia Piero il grande regio.”
Poi lui vota per sé e l’ingenuo Gino
nemmen s’accorge dell’odioso spregio!
Con due voti a favore ed un contrario,
è Piero, del Governo, il gran primario.

4.
Il fido Augusto è fatto segretario
invece Gino, in base a nuova Legge,
è addetto a cercar tutto il necessario:
martello, chiodi e trave che sorregge;
questioneranno poi del suo salario…
lavora, intanto, Gino tra le schegge!
E mentre quei discuton del progetto…
sta Gino a capo basso per rispetto!

5.
Montato l’impiantito e, sopra, il tetto
la casa è pronta a regalar riposo
ma Piero fa rifare un solo letto
ché non s’addice al ruolo suo pomposo
spartir la stessa stanza col cadetto
e, poi, con l’operaio è indecoroso!
Dovran dormire in mezzo alla natura
al pie’ del tronco, sulla segatura.

6.
Cala la notte su quest’avventura
stramaledice Augusto le sue colpe;
la mela era per tutti e ben matura
ma un torsolo restò, senza le polpe!
L’eletto ha da temer, or, la congiura,
a mezzanotte in punto scatta il “golpe”
con Gino lì che dorme e se ne frega,
Augusto osserva il melo e poi la sega.

7.
S’arrampica sul fusto e là si lega
con una corda al ramo e invia a tagliare
ma per error, che col furor si spiega,
s’era legato al lato da potare!
Il vecchio melo scricchiola e si piega,
per Gino è troppo tardi per scappare,
il melo viene giù con tutti i pomi
riempiendo i tre bambini d’ematomi!

8.
La storia l’ho inventata e pure i nomi,
non v’è da dubitar ci sia del vero
ma se vi par di risentir gli aromi
che della vita appestano il sentiero,
non c’è da rider né da fare encomi
che vi sentiate Gino, Augusto o Piero.
C’è solo da subir, sorte crudele,
da quelli che ci piglian per le mele!


Terzo classificato a OTTOTTAVE - Concorso di scrittura poetica in ottava rima - VI edizione 2013
Firenze, Biblioteca delle Oblate, sabato 6 luglio 2013
Tema: "Il privilegio e lo sfruttamento"
Giuria composta da: David Riondino, Sergio Staino, Cristina Giachi, Gianbruno Ravenni, Marzio Matteoli, Riccardo Tesi, Maurizio Geri.
IL VIDEO DELLA PREMIAZIONE

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