e che a qualcun potrà sembrar non vero,
non corre, chi ci crede, alcun pericolo
e tutt'al più cadrà, di giù dal pero;
c'è un uomo che passeggia lungo un vicolo
di cui si può giurar che sia sincero
ma difettoso iddio lo generò,
perché non era idoneo a dir di no!
Quando comparve in questo luogo vivido
in cui girella ognor così giocondo,
volle provar senza timore il brivido
di far quante più cose sono al mondo;
come le botte, quando lascian livido,
pigliò un'idea da tutti nel profondo
e a chi qualcosa in cambio domandò,
rispose sì, non conosceva il no!
Col tempo, quella insolita abitudine
divenne da gestire un gran bordello,
pareva intrappolato sull'incudine
a prender tutti i colpi del martello;
temendo di soffrir di solitudine,
usava prima il cuore, poi il cervello
e forse qualche d'un s'approfittò,
dell'avversion ch'avea nel dire no!
Non gli giovava né teoria né pratica
per imparare l'arte del rifiuto,
studiava giorno e notte la grammatica
ma della nota sillaba, era muto;
fra tutte gli restava più antipatica,
peggior che trattenere uno starnuto,
partiva con “ci penso, ancor non so”
e poi alla fine non diceva no!
I giorni suoi divennero frenetici,
sia fossero feriali sia festivi,
impegni letterari ed aritmetici
riempiron calendari, agende, archivi;
elenchi, liste ed ordini alfabetici,
soggetti, predicati ed aggettivi,
un minestrone in testa gli frullò
ma al nuovo non diceva mai di no!