Vicoletto carbonaio
che, abbracciando le mie mura
rechi al popolo operaio
la natura.
Per il volgo contadino
sei l’accesso al giorno gaio,
mio prezioso vicolino
carbonaio.
Dell’agreste tuo sapere,
vicoletto contadino,
fatti adesso consigliere
del cammino.
Brama sole, mira lungi!
Come fior delle riviere,
balconcin ti scopri e fungi
belvedere.
Già mostrasti spessi unghioli,
altri graffi scordi e aggiungi;
la Signora dei giaggioli
più non pungi.
Lei ti cura ancora e bada
d’educare i tuoi figlioli,
carbonari sulla strada
dei giaggioli.
Se l’oblio d’un sogno amaro
ti celasse ancor tra i rovi,
lascerai che un carbonaio
ti ritrovi?
Io t’ ammiro da ben lungi
RispondiEliminaVicoletto che all’ arrocco
Serpeggiando presto giungi
Ora rinato
E ripenso ai tuoi destini
Alla feroce impresa
Di tante corna e tanti lumicini
E lo smacco
Non voglio rimembrar l’attacco
Dei popoli d’ Empoli e Brusciana
Del Capitan e del tuo sacco
Passato.
Ora che il sol risplende gaio
Vengo da te a camminar
Sulle tue orme, vicolo carbonaio
Estasiato.